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Ortica - Urtica urens L.

Ortica

Sinonimo: indisponibile

Nome botanico: Urtica urens L.

Famiglia: Urticaceae


Habitat originario

E’ diffusa in tutto il mondo, manca solamente in Artide, India e Sud Africa.



Ingredienti

Flavonoidi, clorofilla, carotenoidi, vitamine, sali minerali, acidi pantotenico e folico, acetilcolina e istamina nella peluria.



Descrizione

La maggior parte delle volte l’Ortica si fa sentire prima di poterla vedere, facendo così onore al suo nome. Tutti abbiamo avuto esperienza almeno una volta dei ponfi rossi, che si manifestano sulla pelle dopo il contatto con i peli urticanti di questa pianta. Per questo motivo l’Ortica non è popolare e viene estirpata dai giardini come ospite indesiderato.
Normalmente non si considera che non esiste solo un tipo di Ortica:l’Ortica grande (Urtica dioica) e quella piccola Urtica urens che trovano entrambe impiego nel campo dei medicinali.
L’Urtica urens è nella struttura più minuta e delicata, ma più aggressiva nella sua azione. La pianta, dal ricco fogliame, da maggio a novembre produce fiori dal colore bianco-verde poco appariscenti, sono ordinati in spighe, maschili erette e femminili pendenti, impollinati dal vento. L’Ortica predilige i terreni ricchi di azoto, crescendo rigogliosa e con caparbietà dove è indesiderata dai giardinieri essendo d’altro canto difficile da coltivare.



Fatti interessanti

L’Ortica deve il suo nome alla sua nota proprietà di bruciare sulla pelle(Urtica= che brucia). In nomi tedesco (Nessel) e inglese (nettle) hanno origine da un antico termine indo-germanico "nazza", che indicava un tessuto dalle fibre di Ortica prima dell’introduzione della lana.

I primi germogli di Ortica in primavera erano una componente fondamentale della “zuppa delle nove erbe”, tramite la quale i contadini pagani si mettevano in contatto con le forze vitali della natura che si stava destando. Nel suo fresco colore verde i Celti vedevano l’Uomo verde, compagno della Dea Terra, che scacciava il gelido re dell’inverno dalla foresta, dai campi e dai pascoli. Con l’aiuto dell’Ortica la debolezza invernale e lo scorbuto potevano essere vinti. In alcune regioni dalla Germania questa zuppa è ancora conosciuta col nome di “zuppa verde del giovedì”.

Simili “cure di depurazione del sangue” sono consuete ancora nel nostro secolo, poiché l’Ortica e le altre erbe primaverili stimolando la diuresi, la sudorazione e, l’espettorazione e favorendo l’evacuazione, sono ritenute un rimedio adatto per riportare in movimento i succhi. Il nome tedesco "Donnernessel" (ortica del tuono) indica il suo significato nella mitologia.

Le ortiche erano il simbolo del dio del tuono e del lampo Thor. Per impedire di essere colpiti dai fulmini, nel Medioevo, le persone gettavano un mazzo di ortiche sul tetto delle loro abitazioni sperando che essere avrebbero mostrato ai lampi la giusta via verso gli spiriti della terra. Il poeta greco Ovidio, già 2000 anni fa, parlava dei semi di Ortica come afrodisiaco. Per l’incremento della virilità veniva consigliata una miscela di pepe e Ortica.
Come erbaccia l’Ortica ci segue dappertutto e circonda i nostri giardini; abbiamo quindi quest’erba officinale sempre a portata di mano.
Nonostante non colpisca per la sua bellezza l’Ortica è sempre circondata dalle farfalle più belle e i bruchi si nutrono delle sue foglie.



Una visione diversa della pianta

L’Ortica ha tre caratteristiche: i robusti peli urticanti, la resistente elasticità delle fibre degli steli contenenti silice e un elevato contenuto di clorofilla responsabile del colore verde intenso. Lo stelo è piuttosto rigido, mentre nella peluria sembrano avvenire numerosi processi metabolici con una qualità quasi animale.



La pianta nei nostri prodotti

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