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Trifoglio rosso - Trifolium pratense L.

Trifoglio rosso

Sinonimo: Trifoglio pratense, trifoglio dei prati, trifoglio violetto

Nome botanico: Trifolium pratense L.

Famiglia: Fabaceae


Habitat originario

Eurasia



Ingredienti

Flavonoidi, fitoestrogeni (isoflavoni) inclusa genisteina, daidzeina, biocanina A e formononetina; oli essenziali e tannini.



Descrizione

Crescono quasi in ogni prato a partire da maggio a settembre le corolle ispide rosse e bianche del trifoglio. I gambi raggiungono una altezza di 50 centimetri e spesso sono colorati di rosso. Si sviluppano da un breve rizoma sotterraneo. Le foglie del trifoglio rosso sono allungate trifogliate (composte da tre foglioline) e hanno una zona più chiara caratteristica nella metà fogliare. Il gambo, come le foglie, è ricoperto da una sottile peluria biancastra. La corolla è composta da molteplici petali singoli, di forma allungata, che vengono impollinati dal bombo a proboscide lunga. Questi insetti amano i fiori del trifoglio rosso poiché sono ricchi di nettare.
Come tutti i componenti della Famiglia delle Fabaceae, il trifoglio vive in un rapporto di simbiosi con i batteri (Famiglia Rhizobiaceae) presenti nel nodulo della radice dai quali ricava l’azoto. Questo elemento è essenziale per la costruzione delle proteine e del DNA. Deve, tuttavia, essere disponibile nella forma combinata, come per esempio il nitrato o l’acido urico; solo pochi organismi viventi sono in grado di trasformare l’azoto molecolare. Attraverso la simbiosi i batteri presenti nel nodulo della radice legano l’azoto elementare, altrimenti inutilizzato, e lo mettono a disposizione del trifoglio rosso per il suo nutrimento.



Fatti interessanti

Il genere Trifolium deriva dalla parola latina “tres, tria= tre” e “folium=foglia”. Si riferisce alle foglie del trifoglio divise in tre parti. La specie pratense deriva dalla parola latina “pratum=prato” e indica habitat del trifoglio rosso.
Il trifoglio rosso, ricco di proteine, è la pianta da foraggio più importante nell’industria agricola. Il trifoglio è una pianta vigorosa e produttiva e può essere tagliata diverse volte durante l’anno. In questo modo fornisce un rifornimento continuo di foraggio di alta quantità per il bestiame.

Attraverso la simbiosi con i batteri presenti nel nodulo della radice arricchisce la terra di residui di azoto.
I documenti più antichi sulle coltivazioni del trifoglio risalgono al XI secolo. Hildegard von Bingen (circa 1098 – 1179) indicava le proprietà curative del trifoglio rosso nel suo libro “Physica”, come facevano altri suoi colleghi erboristi nel XVI secolo.
Per molti di noi, il trifoglio rosso non viene considerato una pianta da foraggio o una pianta medicinale. Molto spesso lo associamo alla sorte fortunata – infatti il quadrifoglio è collegato alla tradizione celtica. Le quattro foglie del trifoglio in effetti sono una foglia divisa in quattro parti. In realtà la pianta legata “alla fortuna del quadrifoglio” è l’ Oxalis tetraphylla.


A parte questo, si dice che quando Eva uscì dal Paradiso portò con sé il quadrifoglio come ricordo dei momenti felice: questa è una vecchia leggenda risalente al periodo celtico. Per i Celti, il trifoglio offerto alle dee era un simbolo di felicità e un talismano contro gli spiriti maligni. Si pensava potesse respingere gli incantesimi e concedere una seconda occasione. Si credeva che la fioritura del trifoglio rilevasse il passaggio della dea Celtica e per questo il suo germogliare in un campo conferiva protezione. Le tre foglie del trifoglio hanno sempre simboleggiato i più grandi misteri: le divinità si sono sempre mostrate come trinità; la società tripartita è composta dal popolo, dagli eroi e dai druidi; i druidi a loro volta sono divisi in sapienti (i druidi stessi), i bardi (cantori sacri e poeti) e i vati (i sacerdoti). Il quadrifoglio, in contrasto, ha simboleggiato la simmetria perfetta e l’incarnazione della felicità. Chiunque trovi un quadrifoglio senza cercarlo sarà protetto dalla felicità.

Gli irlandesi ancora oggi onorano la foglia del trifoglio come loro simbolo nazionale. Il trifoglio (shamrock) – a cui è stato dato lo stesso nome gaelico irlandese – viene portato dal popolo irlandese di tutto il mondo il 17 marzo, il giorno di San Patrizio cioè il Giorno Nazionale dell’Irlanda.

Questa tradizione risale ad un episodio della vita di San Patrizio (circa 389 – 461). Durante la Cristianizzazione in Irlanda, San Patrizio spiegava con successo la trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo con l’aiuto della foglia di trifoglio. In Irlanda i vecchi riti celtici hanno ancora un significato importante: per esempio nel corso delle cerimonie nuziali il mazzo della sposa comprende il trifoglio rosso come simbolo di devozione e di fertilità. Vi sono innumerevoli raccolti di folklore sul quadrifoglio: il quadrifoglio che protegge i viaggiatori dalle sventure, il quadrifoglio che distrae i sacerdoti durante i loro sermoni, il quadrifoglio che permettere di riconoscere le streghe o che predice le unioni imminenti.

Effettivamente vivere “nel trifoglio” significa vivere una vita di benessere e di lusso.
Fino ad oggi non è stato ancora spiegato quale fattore porta alla modificazione delle foglie del trifoglio che si suddividono in quattro parti. Probabilmente questa modificazione sarà dovuta ad una mutazione genetica collegata a fattori ambientali specifici.



La pianta nei nostri prodotti

Lavoriamo il trifoglio rosso proveniente da una coltivazione biologica controllata. Per sette giorni la mistura viene lasciata maturare in grandi recipienti di terracotta. Alla mattina e alla sera i collaboratori di WALA mescolano vigorosamente l'essenza così sviluppata permettendo alla luce di penetrare nel liquido solitamente lasciato all'ombra. Un procedimento ritmico che infonde nell'essenza le polarità della natura. L'essenza di trifoglio rosso è contenuta in: